È stato molto positivo il contributo del Maestro Shizuto Masunaga, inizialmente collaboratore di Namikoshi, perché lo Shiatsu esprimesse anche la sua identità basata sulla visione energetica del ricevente in quanto persona e non soltanto come corpo fisico che evidenzia un sintomo.
Lasciando ad altri il compito di approfondire e spiegare nel dettaglio l'opera di Masunaga, i seguenti punti del suo insegnamento, a mio parere, sono da non dimenticare.
1) La conferma e l'approfondimento, nella strategia curativa, del pensiero della Medicina Tradizionale Cinese come quadro di riferimento fondamentale dello Shiatsu.
2) L'elaborazione di un metodo sistematico che utilizza il tragitto dei meridiani della Medicina Tradizionale Cinese al fine di ottenere indicazioni precise sulla condizione energetica e sulla salute complessiva della persona.
Questi elementi possono essere poi utilizzati per individuare la funzionalità degli organi e del corpo in genere e come base di partenza per il ripristino di un equilibrio completo, profondo e duraturo.
Shizuto Masunaga
Shiatsu: origini, nascita e evoluzione
1911 A partire da questa data in Giappone si fece strada l'idea di isolare l'atto pressorio, fino ad allora presente solo come componente sporadica nei trattamenti Anma (il trattamento cinese Anmo importato dal Giapponesi), attribuendogli una funzione curativa autonoma.
A questa forma di intervento basato sulla pressione esercitata con le mani sul corpo venne dato il nome di Shiatsu che conosciamo oggi.
1919 Risale a quest'anno la pubblicazione del primo libro sullo Shiatsu, intitolato "Shiatsu-ho", ad opera di Tamai Tempaku, esperto di Anpuku, Anma e Do-in, la cui influenza fu determinante per la formazione di due personalità importanti come Tokujiro Namikoshi e Shizuto Masunaga, che faranno poi conoscere lo Shiatsu in tutto il mondo.
1955 Dal punto di vista legislativo lo Shiatsu venne riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Sanità come un trattamento manipolatorio particolare basato sulla pressione ma rimase sempre inquadrato nel panorama delle tecniche di massaggio Anma.
1964 una nuova normativa definì lo shiatsu come una forma di cura del tutto autonoma e distinta sia dall'Anma che dal massaggio occidentale praticato in Giappone.
Il fatto che lo Shiatsu venga riconosciuto ufficialmente da parte del governo giapponese è da attribuirsi a Tokujiro Namikoshi, che ha avuto il merito di essere stato il primo a dare una organizzazione didattica essenziale alla metodologia Shiatsu.
Noi tutti dobbiamo essere riconoscenti a Tokujiro Namikoshi per il suo lavoro di studioso e ricercatore e per aver diffuso lo Shiatsu in Giappone dagli anni trenta fino alla sua morte. Per questo motivo lo consideriamo il "padre" dello Shiatsu.
Non dobbiamo dimenticare però il "padre fondatore" storico dello Shiatsu Tamai Tempaku, il già citato esperto di medicina energetica cinese, che per primo si rese conto che alcune tecniche dell'Anma costituivano da sole un nuovo, autonomo e raffinato metodo di cura manuale e che per primo contribuì alla sua divulgazione sin dal 1911, quando Namikoshi era solo un bambino di pochi anni.
Di solito l’arredo dello studio è essenziale e sobrio: protagonista della stanza è il futon, un materassino particolare imbottito di cotone, abitualmente impiegato in Oriente per svariate situazioni di vita quotidiana.
Diverse sono le posizioni che, a seconda delle necessità, possono essere fatte assumere al ricevente: sdraiato prono o supino, disteso su un fianco, a volte anche seduto con l’adeguato sostegno di cuscini.
La posizione sarà comunque sempre confortevole e tale da garantire la stabilità sul terreno, poiché l’eventuale precarietà dell’appoggio verrà opportunamente equilibrata da cuscini o dal sostegno fornito dal corpo stesso dell’operatore.
Al ricevente verrà chiesto di togliersi le scarpe, ma non di spogliarsi, come avviene di solito per i massaggi, perché
nello shiatsu non è richiesto di lavorare sulla pelle nuda.
Gli abiti indossati potranno essere una semplice maglietta e un pantalone da tuta, meglio se in tessuto naturale.
La seduta si apre quasi sempre con un breve colloquio. Inizia poi il trattamento vero e proprio durante il quale il dialogo tra operatore e ricevente continua ad altri livelli: non si usano più le parole, ma unicamente il contatto che, attraverso la pressione, diviene intenso, consapevole e profondo. Il trattamento si svolge normalmente in silenzio, in modo che sia chi riceve che chi opera possano mantenere l’attenzione su ciò che accade.
Al termine il ricevente rimarrà ancora alcuni minuti sdraiato in piacevole abbandono per permettere allo shiatsu di continuare la sua azione dentro di lui, mentre gradualmente riprende contatto con la realtà circostante.
Possono seguire alcune domande, precisazioni e chiarimenti tra i due soggetti che hanno fatto shiatsu insieme. L’operatore può anche fornire consigli utili per mantenere nel tempo i benefici ottenuti con la seduta.
Cos'è lo Shiatsu
Dal giapponese SHI=DITO e ATSU=PRESSIONE
Con questo termine si designa una tecnica manuale che consiste in pressioni naturali effettuate sul corpo con le dita o con il palmo della mano, senza l'impiego di altri strumenti che si frappongono fra l'operatore e chi riceve il trattamento.
Lo Shiatsu agisce sul flusso energetico dell'essere umano
rinforzando e sostenendo la naturale capacità del corpo di autoguarigione e riequilibrio.
Secondo la visione cinese dell'Uomo, il nostro corpo è infatti percorso da un sistema di canali energetici chiamati "meridiani" .
La pressione Shiatsu, costante nella quantità di peso, statica ed eseguita lentamente permette di agire non solo sul corpo fisico ma anche sulla psiche del ricevente, contattando il suo livello energetico più profondo e quindi tutti gli aspetti della sua realtà.
Un’altra caratteristica della manipolazione Shiatsu é quella di essere eseguita senza sforzo muscolare, impiegando unicamente il peso del corpo di chi opera e sempre perpendicolarmente rispetto alla zona o al punto che viene trattato.
Il trattamento di Shiatsu
Un trattamento shiatsu, se fatto bene e da una persona competente, è sempre efficace e può essere effettuato anche in situazioni non prevedibili e su bisogni immediati.
L'ambiente in cui si svolge è normalmente confortevole e rilassante, favorendo cosi una condizione di calma e interiorizzazione.
Quest’atmosfera contraddistingue il luogo della pratica e lo differenzia da un normale ambiente curativo, magari ambulatoriale, dove in genere l’avvicendamento delle persone è più rapido, il tempo da dedicare loro ridotto e l’attenzione più rivolta all’immediatezza del disturbo che alla persona.
Da questo punto di vista, Masunaga apporta inoltre un contributo importante alla cura dei canali energetici in quanto, studiando la localizzazione dei sintomi e il loro riflesso sui meridiani corrispettivi, "scopre" che i meridiani dell'agopuntura hanno dei prolungamenti in altre zone del corpo, chiamate appunto oggi "estensioni dei meridiani di Masunaga".
Si tratta in sostanza del ritrovamento dei meridiani delle braccia anchein percorsi corrispondenti sulle gambe e viceversa. Questo ci porta a considerare che una stessa funzione è rappresentata in modo riflesso su una superficie corporea più ampia.
3) L'individuazione sull'addome e sul dorso di aree particolari che permettono di effettuare una valutazione della condizione energetica degli organi e relativo trattamento specifico.
4) L'introduzione nello Shiatsu della tecnica pressoria a due mani separate.
Questo accorgimento tecnico migliora nettamente sia il rapporto che si stabilisce tra operatore e ricevente nella comunicazione a più livelli sia l'efficacia stessa del trattamento.
Se in Namikoshi il trattamento pressorio avviene sostanzialmente attraverso il contatto esercitato sul corpo con una mano sola o con entrambe le mani unite, la variante Masunaga inserisce anche la possibilità di avere un contatto permanente con una mano (chiamata mano madre o mano fissa) in una determinata zona, mentre l'altra (detta mano figlia o mano mobile) stabilisce un nuovo contatto che stimola con la pressione un'altra zona o il percorso di un meridiano. Il trattamento effettuato si sposta così dunque lungo il corpo a seconda dell'analisi energetica rilevata di volta in volta dalla mano mobile, ma sempre con il supporto costante del contatto di base operato dalla mano fissa.
In un trattamento Shiatsu così impostato è molto maggiore l' importanza determinante dell'impiego delle sensibilità dell'operatore durante l'esecuzione della pressione,
che risulta così essere sempre più frutto di un attento lavoro introspettivo e di ascolto profondo delle reazioni del ricevente. Il trattamento a due mani separate determina un'alta qualità del contatto e della relazione con il ricevente, il quale percepisce un trattamento che lo porta ad avere una particolare sensazione di unità del suo corpo e di questo con la mente e lo spirito.
tratto da un Testo di D. Gattini Copyright dell'autore anno 1999